Vorrei metterlo per iscritto

Più leggo certe cose tra siti web e giornali, più sento che dentro di me una specie di pentola a pressione inizia progressivamente a gorgogliare, a borbottare, ad agitarsi. E questo non va bene perchè per come sono fatto io, che sono buono e caro, a volte succede che trattengo la pressione finchè a un certo punto non ci riesco più. E allora scoppio.

E stamattina è successo, quando ho letto della mozione di Schifani per portare alla Commissione Affari Istituzionali la sentenza della Cassazione sullo stop all’alimentazione forzata di quella povera crista di Eluana.

Intendiamoci: sono pienamente d’accordo sul fatto che, in linea di principio, certe questioni vengano trattate attraverso leggi e non sentenze. Il punto è che a quanto mi risulta è il senato che si dovrà pronunciare. e sapendo da chi è composto sono abbastanza sicuro che si pronuncerà contro lo stop. Insomma, come al solito mi pare che la mossa non abbia tanto la finalità di agire con metodo e in maniera risolutiva creando una linea di azione su basi legislative che liberi il campo dal sistema dei “precedenti”, bensì di trovare il mezzo per ribaltare ulteriormente una sentenza che arriva dopo 16 anni di lotte, ricorsi, appelli e quant’altro.

Provo infinita tristezza e compassione per Eluana, e soprattutto la provo per la sua famiglia. Mi sembra assolutamente degradante per un essere umano venire considerato ancora vivo quando il suo cervello ormai è spento, quando resta solo uno stimolo meccanico a respirare senza nessuna attività, quando per anni deve essere alimentato attraverso un tubo e non è niente di più che un pezzo di carne steso su un letto.

Quando un faraone moriva, gli antichi egizi lo mummificavano perchè ritenevano che l’anima fosse inscindibilmente legata al corpo. Perciò, quanto a lungo fosse durato il corpo, tanto a lungo sarebbe rimasta viva l’anima. A me sembra che questa vicenda presenti preoccupati analogie, perchè questa ragazza altro non è che una mummia, salvata dalla decomposizione da una costosissima tecnologia che le fornisce l’idratazione e i nutrimenti fondamentali. Ma è morta, cazzo. Non c’è più nulla della persona che era. Nel suo cervello non succedono più le reazioni chimiche che le permettevano di pensare, parlare, sorridere, decidere se mangiare un’insalata per stare a dieta o strafogarsi di bignè. C’è solo un insieme di ossa, di tessuti ormai atrofizzati, un muscolo cardiaco che batte per un semplice impulso elettrico e un tubo digerente che si becca la schifosa melma che quel sondino butta giù da 16 anni.

Io non potrei sopportare di finire così. Francamente spero che non si ponga l’eventualità, ma se dovesse succedere si sappia: non ho intenzione di rimanere su un letto d’ospedale con la consistenza di una lumaca a farmi buttar dentro quella roba e a farmene estrarre altra di rifiuto da altri tubi, per anni, se non ho la possibilità di riprendermi. Non se questo significa gettare la mia famiglia, i miei cari, le persone che mi vogliono bene, in un tunnel di sofferenza, di cause perse in partenza, di porte sbattute in faccia, di richieste inascoltate. Voglio vivere la mia vita con piena dignità di essere umano, e voglio che chi mi sta vicino possa fare lo stesso. Ritengo che chi è nelle condizioni di Eluana, ormai, di umano non abbia più nulla. Ritengo che, anche se ufficialmente forse non lo è, l’alimentazione forzata per quanto mi riguarda sia assimilabile all’accanimento terapeutico, in queste condizioni. Ritengo che sia un discorso di violenza inaudita stabilire cosa è naturale e cosa non lo è, al pari di quanto mi fa inorridire che chi dice “staccare la spina è contro natura e contro la volontà di Dio” non si renda conto che anche questa pseudo sottospecie di vita artificiale è assolutamente contro natura. Eluana sarebbe morta, e forse sarebbe dovuta morire 16 anni fa. E per morire, a questo punto,  intendo che avrebbe dovuto smettere di respirare, se per qualcuno questa è una differenza fondamentale.

Non so se questo mio testo abbia il benchè minimo valore giuridico o valga come volontà. Credo proprio di no, se non altro perchè non è firmato, controfirmato, vidimato dal notaio, autorizzato dalla Sacra Rota, siglato dal Presidente della Repubblica, approvato dal Consiglio di Condominio e sottoscritto da petizione di vips (che si sa, in Italia han sempre il loro peso sull’opinione pubblica).

Ma anche se non vale niente, ci tenevo a scriverlo. Qualora (lo scongiuro è di rigore) dovessi finire nella stessa situazione, vi prego. Che qualcuno inciampi sulla spina. Così non ne parliamo più.

~ di cooper79 su 17 luglio, 2008.

21 Risposte to “Vorrei metterlo per iscritto”

  1. Solo se tu mi prometti di staccare il “generale” nel caso dovesse succedere a me.

  2. Prima però possiamo infilarci tutti nella tua stanza e organizzare una festa in tema Grey’s Anatomy? Staremo tutti intorno al tuo capezzale con un bicchiere in mano a ridere e scherzare, a raccontarci chi eri e perchè ci piacevi. Qualcuno dirà cose stupide, altri finiranno ubriachi in un angolo. Magari guarderemo un film di Nora Ephron o ascoltermo le ultime cose che hai caricato sull’ipod… Se vuoi una cosa del genere io ci sto.

  3. oddio itboy adesso mi metto a piangere…

  4. Siete bellissimi.
    Un po’ vi amo tutti.

  5. Cooper sei una femminuccia. E poi dobbiamo ancora fare una gita al monumentale per scegliere una location di tuo gradimento. E il vestito. E gli accessori. E poi lo sai che la mia agenda non è flessibile come la tua. Ho bisogno di un congruo anticipo per prepararmi…

  6. Grazie macsi, è reciproco!

  7. macsi: tu lo sai, sei e resti uno dei miei 3 lettori preferiti… :DDDDDD
    itboy, io non mi faccio seppellire al monumentale. io come minimo voglio un sepolcro sulla terrazza martini.

  8. Con l’urna shakerata, non mescolata, giusto? Potremmo chiedere l’intervento di Ken Adam.

    Per quanto mi riguarda, vorrei stare nella nuda terra, six feet under, a nutrire il pianeta col mio corpo (in alternativa cremazione e ceneri sparse nel vento)

  9. uh altro tema che un giorno approfondirò. io, cremato. crematemi. cremeria. e così sia.

  10. Shakerato! Mhh, aperitivo allo Straff stasera? O preferite al Jerry’s bar, al Grand Hotel et de Milan, repentini perchè devo organizzarmi!

  11. Scusate scusate è ufficiale, appena ricevuto l’ok dalla mia amica, aperitivo allo Straff.

  12. Macsi, ti cercherò tra la folla. Nella speranza di riconoscerti dopo i 20” di rendezvous nella penombra di due settimane fa. E non pensate subito male, voi altri. 😉

  13. In effetti dà molto l’idea di Parco Nord. 🙂

  14. Non era alla fossa?

  15. Ti dò un paio di dritte, panta neri, camicia bianca, gilet nero, sarò insieme ad una signora probabilmente già ubriaca in modo imbarazzante. Probabile la presenza della proprietaria dell’albergo: quindi la situazione sarà questa: 3 anzianotte signore alcune con preziosi oggetti addosso, facili prede di avventori senza scrupoli. Oddio! percè sempre questi film già visti e rivisti.
    Coinqui, fatti riconoscere tu perchè se sei pure abbronzato non ti riconoscerei neanche con la carta d’identità in mano.

  16. “Non era alla fossa?”

    Ma quanto si gira?

  17. Parco nord, fossa. Mai stato. Me lo hanno raccontato degli amici.

    Ps. E ti vengo a cercare…

  18. Scusate, io al Parco Nord ci sono stato solo a correre o a pedalare. La fossa pensavo fosse la buca all’angolo tra via Senato e Corso Venezia. Si vede che, come al solito, vivo in un universo parallelo…

    Buono Straf! Prometto che prima o poi verrò a farmi prendere in giro mentre sorseggio un chinotto ma in queste settimane devo tenere gli occhi conficcati nel monitor fino alle 20.30

  19. Per It.
    Se non fosse che qualcuno (che ha meno buon gusto di me, e ce ne vuole!) oggi ha già provvweduto, ti paragonerei a Santa Maria Goretti. 😉
    Battuttaccia. Che comunque non regge. A meno che tu non sappia di avere già un posto nella prossima infornata di ministeri e sottosegretariati, annunciata per settembre.

  20. ah beh, vedo che in mia assenza il salotto non tace!!! ma bravi, mi fa molto piacere!
    macsiii ma dov’eri… non ti abbiamo visto… oddio io sono arrivato ubriaco su un taxi condiviso con una sconosciuta quindi non posso dire nulla, ma non puoi annunciarti e poi tirare pacco così!

    comunque ringrazio lo staff dello straf per i drinks, la musica, i ciambelloni gonfiabili e lo spettacolo.

    ah no, quello lo abbiamo fatto noi.

    quando carico le foto, capirete….

  21. Ragazzi, una serata magnifica, ero seduto sul marciapiede davanti alla vetrina di De Cotiis, col mio bloody mary, insieme a zia C. (va bene non le fate solo voi le abbreviazioni, contenti?) alle 8,45 siamo andati perchè avevamo una prenotazione da Yoshi in via Parini, per chi non lo conoscesse, esperienza m.i.s.t.i.c.a., dove siamo stati nell’ordine:
    – deliziosi,
    – alticci,
    – scemarelli,
    – ubriachi,
    – molesti,
    – molto ubriachi,
    – molto molesti,
    – cacciati con infamia.
    Mi scuserete se sragiono più del solito, sono ancora ubriaco sull’orlo di rimettere. Sob

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